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Le nicchie incontrate in questa occasione hanno una particolarità: le dimensioni, estremamente piccole.

Questa particolarità ha catturato la mia attenzione: spesso si discute sulla funzione che le nicchie rupestri potevano avere.

Le ipotesi in genere spaziano dai semplici ‘vani‘ ovvero spazi funzionali utilizzati, durante le normali attività agricole, per riporre utensili, botti, otri …. oppure ‘poste‘ (postazioni) di ricovero per gli animali fino a destinazioni più nobili e sacre come ospitare statue, immagini votive, vasi cinerari

La discussione non è banale, molte volte queste nicchie hanno una buona finitura e si trovano in zone di sepolture etrusche (penso ad esempio a Poggio Buco) oppure sono molto numerose (Ipogeo delle Macerine oppure Loiano) o in posizione decisamente staccata dal suolo (Il rozzo a Carbognano), tutte caratteristiche che farebbero escludere le varie ipotesi profane.

Nel caso in questione ci sono 2 particolarità: le dimensioni (come già detto) e la collocazione.

Si tratta di una grotticella dal piccolo ingresso (mezzo mt di larghezza x 1 mt di altezza) con all’interno la suddivisione in 5 nicchie aperte frontalmente.
In pratica ci sono solo dei sottili divisori che separano una nicchia dall’altra.
La larghezza di ogni nicchia va dai 30 ai 50 cm come si può osservare dalla torcia elettrica volutamente lasciata come paragone.
L’altezza è meno di un metro.

In questo caso non si può parlare di ‘poste per gli animali‘ …
Inoltre la collocazione della grotticella è attigua ad una necropoli etrusca del VI-VII sec. a.C.

Che funzione (sacra ?) potevano avere ?

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