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La presenza di questa cascata , era stata individuata da un amico qualche tempo fa e lui insieme a Gianni avevano fatto un sopralluogo ma, considerata la difficoltà nel trovare un accesso e la poca acqua che scorreva, decisero di rinunciare.
Così qualche tempo dopo, visto che un po era piovuto, Gianni mi propose di andare a dare un’occhiata.
Raggiunta la zona proprio sopra alla cascata, osserviamo con molta circospezione e capiamo che il salto è piuttosto alto.

Cerchiamo un punto dove poter scendere ma non lo troviamo: le pareti sono pressochè verticali, l’unica sarebbe rischiare una discesa calandosi con la corda che ci siamo portati…
L’idea però non ci sembra molto saggia, decidiamo così di provare ad entrare nel fosso più a valle.
Detto fatto: individuiamo in breve una stradina che scende da un lato e che ci dovrebbe portare fino al torrente. Sembra tutto troppo facile …
Infatti: la stradina diventa prima un sentierino e poi si trasforma in un “ora ve la cavate da soli ….” ovvero scompare nella boscaglia.
Proseguiamo quindi scendendo nella scarpata, cercando dei punti in cui non sia troppo ripido e scivoloso, in effetti la cosa è fattibile e senza grossi problemi arriviamo nel fosso.
Ora dobbiamo risalirlo.
Cominciamo a camminare tra le anse del torrente, per un buon tratto la cosa ci riesce, le difficoltà che incontriamo sono le ‘solite‘, tipiche di questi posti selvaggi: massi scivolosi da scavalcare, cascatelle, alberi caduti, rovi ….
Poi ad un certo punto incontriamo un tratto molto più complicato.
Il fosso è stretto, ha pareti alte ed è soprattutto invaso da alberi caduti uno sull’altro.
Cerchiamo quindi di trovare un passaggio infilandoci a fatica dove possiamo: sopra, sotto, in mezzo … tra  massi, alberi, rami … a volte dobbiamo strisciare, a volte arrampicarci col rischio continuo che il sasso dove metti il piede, il ramo dove ti appoggi, il tronco (umido) dove ti aggrappi, cedano all’improvviso … con risultati poco piacevoli.
Proseguiamo quindi con molta fatica, aprendoci la strada come possiamo, purtroppo questo tratto così “incasinato” non è affatto breve…
In un paio di occasioni io e Gianni ci guardiamo e ci viene un dubbio: “Torniamo indietro ….? Lasciamo stare … ? ”
Ma è un attimo, poi si prosegue …
Anche perchè dopo un po riusciamo finalmente ad intravedere la cascata, laggiù, più avanti.
Quando finalmente arriviamo sotto la cascata siamo abbastanza soddisfatti: anche se il salto è bello, forse una 15 ina di metri, l’acqua non è molta.

Dopo qualche foto di rito, riprendiamo il percorso di ritorno, sapendo che purtroppo non ci aspetta  una comoda passeggiata.

La forra del Fosso Della Valle comunque riserva angoli selvaggi di assoluta bellezza che ho provato a catturare  in qualche scatto:

Questa che segue invece è una “galleria degli orrori” ovvero una serie di passaggi veramente scomodi e complicati che abbiamo dovuto affrontare e che pubblico così che, se qualcun’altro volesse cimentarsi, sa a cosa va incontro.
Per rendere l’idea posso dire che per risalire il fosso, ovvero ad occhio circa 300 mt, abbiamo impiegato 1 ora circa.

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