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Qualche tempo fa leggendo un articolo dell’amico G.Moscatelli riguardo gli ipogei della Tuscia dove sono presenti numerali etruschi venivano citate delle grotte relative alla località “Filetta” che non conoscevo. Parlandone con Giuseppe, mi spiegò che l’informazione proveniva da un precedente articolo di A.Biondi e che però di queste grotte non se ne sapeva molto di più: il sopralluogo di Biondi risaliva a molti anni prima e Giuseppe non ne conosceva la posizione esatta.
Decisi così di approfondire la questione e cominciai a inquadrare la zona.
Durante il primo sopralluogo, fatto con Floriana, trovammo subito un ambiente ipogeo, dove si nota una croce incisa e, forse, dei letti di sepoltura, ma nessuna traccia di numerali sulle pareti.

Dopo questo, non trovammo null’altro.
Mentre tornavamo alla macchina ci venne incontro un ragazzo che ci informò che il terreno dove eravamo è di proprietà della sua famiglia, io gli spiegai la ricerca che stavamo facendo.
Riccardo ci disse che da quelle parti non si trovano particolari gruppi di grotte, tanto meno con “numerali etruschi” incisi sulle pareti.
Dopo aver parlato un pò, gli spiegai che era mia intenzione tornare per effettuare altri sopralluoghi e che, se voleva, potevamo procedere insieme.

Nelle successive escursioni abbiamo girato in lungo e in largo anche in posti molto nascosti dalla vegetazione e questo ci ha permesso di individuare alcuni manufatti interessanti come ad esempio un cunicolo di captazione delle acque, un roccia incisa con un graffito che ricorda una “V”, una vasca (non raggiunta) che sembra captare l’acqua di una sorgente, una roccia tagliata ad angolo retto (forse quel che rimane di un ambiente crollato oppure di una struttura rupestre di non chiara funzione).
Ma nessuna grotta.

Poi, durante l’ultimo sopralluogo, quando stavo per rinunciare perché anche quel punto non prometteva bene, seguendo un costone, finalmente scorgo 2 ingressi relativi a grandi ipogei e poco più avanti ne trovo un altro più piccolo.
L’ispezione di queste grotte non ha però evidenziato numerali incisi sulle pareti, si notano solo i colpi del piccone, inoltre nelle grotte non c’è la tipica suddivisione in ‘poste‘ per gli animali cosa che è invece presente in tutte le altre grotte (i numerali servivano infatti a contare gli animali).
Sul fatto che siano queste le grotte del Filetta, vedendo le foto Biondi ha confermato che sono probabilmente quelle.
Le due grotte più grandi presentano un disegno pressoché speculare, ognuna ha 2 ambienti con volta tondeggiante e posizionati nella parte più interna.
A parte qualche nicchia l’unico altro elemento da ricordare è una incisione, nella grotta più piccola, che rappresenta (forse) una foglia di Edera e la parola “ORA” da me ricondotto alla locuzione latina “ORA ET LABORA” (prega e lavora) comune tra i Benedettini e i Cistercensi, questo ci potrebbe indicare una frequentazione risalente a parecchi secoli fa.

Per ora la storia finisce qui, ma un domani chissà … si potrebbe tornare a cercare altre cose.

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