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Ben nascosto dietro un muro di rovi si apre un mondo sotterraneo: la collina cela, infatti, una cava abbandonata creata, a suo tempo, per l’estrazione di materiale tufaceo.
La cava si compone di numerose gallerie che si sviluppano senza una geometria precisa, per questo si ha l’impressione di girare in un labirinto.
Fanno da divisori tra le gallerie, pareti e “pilastri” che hanno la funzione di sostenere l’ambiente ipogeo, anche se non sempre con successo visto che una parte è comunque franata creando una sorta di cortile a cielo aperto.
Difficile stabilire in che periodo fu sfruttato questo giacimento – non sembra comunque particolarmente antico – né sono presenti elementi che possano fornire informazioni in tal senso.

A poca distanza è presente una secondo cava, simile a quella già vista ma meno estesa e con la differenza che lo strato tufaceo è leggermente meno consistente e infatti l’ipogeo presenta maggiori segni di erosione e disfacimento oltre a qualche crollo.

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