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Metti un piacevole giorno invernale di quelli che non fa né caldo né freddo, metti che hai visto delle grotte ma pensi che ce ne possano essere delle altre e metti che trovi una cascata dove non avresti mai pensato ce ne fosse una e aggiungi che nei pressi della cascata trovi dei segni evidenti della mano dell’uomo.
Il tutto immerso in scorci che ricordano le campagne inglesi… beh cosa chiedere di più?

E’ cosi che aggirandoci per delle zone di campagna solitarie, sparse lungo i Volsini, dove le uniche forme di vita che incontri sono le pecore al pascolo, capita d’imbattersi in delle grotte che sicuramente sono state e vengono ancora utilizzare come stalle.
Niente di particolare se non il “solito” fascino degli ambienti ipogei, per chi li apprezza sono sempre interessanti, qualche grotta presenta dei nicchioni e un corridoio che finisce all’improvviso lasciandoci sempre con il dubbio di quale fosse il fine per cui è stato costruito.

Ma sali e scendi per le colline, incontrando tane di tassi che sembrano trincee, a un certo punto sentiamo che il piccolo fosso che prima scorreva nella pianura, più sotto, fa rumore… è l’acqua che cade!
Avvicinandosi e facendosi largo tra la vegetazione, fin dove si può senza cadere sotto, si riesce a vedere…. nulla! Niente… si sente il rumore ma rocce enormi e piante varie impediscono di vedere.

Dediciamo di approcciare la questione dal lato opposto ed ecco che qui, scendendo con attenzione tra massi franati si riesce ad arrivare fin sotto la cascatella che, da qui si vede, compie ben 3 salti.
Sono salti un po strani però, schiacciati tra le rocce e con l’acqua che fa giri insoliti, forse innaturali …. boh!
Bella comunque….

Risalendo troviamo la sorpresa: semi nascosti sotto la vegetazione si intravedono vari pezzi di muri.
Li seguiamo cercando di capire che funzione avessero e dopo un po di ragionamenti ipotizziamo che, prima della cascata, l’acqua venisse deviata, incanalata, probabilmente in una vasca che serviva probabilmente come riserva e per l’abbeveraggio degli animali.

Alla fine realizziamo che anche il primo salto della cascata è stato regolarizzato dalla mano dell’uomo, in effetti si presenta perfettamente orizzontale in seguito alla costruzione di una briglia con sassi impilati (con tecnica del tutto simile a quella dei muri visti poco prima)
Forse è per questo che la cascata all’inizio ci era sembrata innaturale, perché – in qualche modo – il suo sviluppo originale venne modificato e attualmente non è più visibile.

Il tutto non sembra nemmeno molto antico, forse risale a fine ‘800 o inizi ‘900.
Più in basso il fosso compie un altro salto, sempre molto imboscato tra rocce e cespugli.

In zona abbiamo trovato altre grotte, ridotte male, che difficilmente possono tradire la loro origine.

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