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Un impianto per la produzione di energia elettrica molto ben conservato.

Come funzionava la centrale idroelettrica: a monte della struttura, un corso d’acqua veniva convogliato in una vasca di accumulo e da qui incanalato in una condotta forzata che scendeva, con una forte inclinazione, a valle, acquistando così molta forza.

L’acqua entrava nella struttura e faceva girare una turbina alla quale era collegato un alternatore che  generava corrente elettrica.
Completavano la struttura alcuni quadri elettrici di controllo.
L’acqua usciva poi all’esterno e veniva smaltita tramite un apposito canale.

Centrali idroelettriche di questo tipo si diffusero tra le fine dell’800 e i primi del ‘900 e rimasero in funzione fino agli anni ’40/’50 circa.

One Comment

  1. Ciao Andrea, mi chiamo Marco.
    Sono capitato per caso sul tuo sito, visionando foto di ex centrali idroelettriche o mulini abbandonati. Io sono uno sviluppatore di mini e micro impianti idroelettrici.In questi ultimi dieci anni ho focalizzato le mie iniziative su impianti ad impatto ambientale nullo, ossia su briglie esistenti, impianto completamente interrati non visibili, costruzioni di scale di rimonta per i pesci.Ora sono alla ricerca di centrali abbandonate oppure mulini abbandonati da ripristinare per la produzione di energia elettrica valorizzandone anche il contesto ambientale.
    Ti lascio la mia mail, se per caso , hai dei posti che hai visitato, che meritano di essere ricostruiti e riattivati…..mi farebbe davvero piacere.
    Un saluto e complimenti per le tue avventure e scoperte…..

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