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Le imponenti città etrusche ci hanno lasciato estese necropoli: Cerveteri, Sovana, Vulci, Tuscania, Tarquinia, Orvieto, Castel D’asso, Norchia … tanto per fare qualche esempio.

Ma parallelamente a questi monumenti molto conosciuti esistono altri luoghi di sepoltura sparsi per le campagne, spesso dimenticati e nascosti ma non per questo meno interessanti.

E’ così che sono andato a cercare delle tombe pressochè sconosciute, senza avere un’idea precisa di cosa avrei potuto trovare.

Dopo una breve camminata individuo un punto promettente, mi avvicino e trovo una situazione di totale abbandono, si vede uno slargo scavato nel tufo in modo da formare come una ‘piazzetta‘ squadrata e dalle alti pareti, sui cui lati si aprono delle grotte, se queste sono le tombe allora sono di fronte a una sorta di ‘vestibolo‘.
Una recinzione malandata mi fa pensare che sia stato usato come pollaio, un alberello cresciuto davanti indica che sono alcuni anni che qui non passa più nessuno.

Sorpassato l’ostacolo mi trovo davanti a due ingressi, il primo da accesso a una grande e profonda camera, sulle pareti e sul fondo corrono i letti di sepoltura, noto qualche nicchia e poco altro d’interessante (tracce d’intonaco sulle pareti) ma arrivando in fondo si nota, in alto, una grande apertura, un enorme ‘pozzo‘ di circa 2 mt di diametro che lascia entrare la luce.
Il tutto ricorda un po il sito di Grotta Porcina a Vetralla.

L’altro ingresso conduce invece ad un piccolo ambiente dove si notano diverse nicchiette e, forse, una finta porta.

 

Tornando all’esterno osservo che questa collinetta tufacea è stata sagomata a forma di semicerchio e anche in questo ricorda Grotta Porcina.
Su un fianco un altro piccolo ambiente dove si nota una nicchia, incavata, forse per accogliere un’urna funeraria.

Proseguo il mio giro tenendo d’occhio il costone tufaceo, a volte sembra di notare qualcosa: vado a controllare diverse volte ma non c’è nulla, scarpinate inutili.

Cammino per un po fino ad avvicinare la collinetta di fronte, mi sembra di vedere una grotta, cammino ancora ma più mi avvicino più mi rendo conto che non è nulla, solo un punto in ombra, ma l’essermi avvicinato mi ripaga con una sorpresa: a pochi metri si apre davanti a me quello che ha tutto l’aspetto di un dromos(il corridoio di accesso di molte tombe etrusche).
Lo ammiro per un po e non c’è dubbio è proprio un dromos, non so perchè (?) ma mi vengono in mente quelli delle tombe presso Musarna.
Il dromos conduce in una stanza di alcun metri al cui centro c’è una colonna risparmiata nel tufo.
Sul terreno c’è qualche fossetta e nelle pareti delle nicchie simili a quella vista nel terzo ambiente citato sopra.

Faccio un po di giri nel boschetto intorno a questa tomba ma non ne trovo altre … strano, il dubbio rimane.

Tornando indietro decido, istintivamente, di dare un’occhiata ad un altro boschetto posto su un fianco ed esposto a sud.

La vegetazione è fitta e bassa, mi aggiro quà e là, camminando chinato e senza una meta ma con gli occhi aperti.
Ed anche qui la sorpresa è grande: il boschetto cela, molto bene, due strettissimi dromoi che conducono ad altrettanti ambienti ipogei ma è tutto crollato ed interrato, potrebbe entrare giusto un gatto.

Cerco ancora e subito vicino c’è un’altra tomba, qui il corridoio di accesso è più largo e l’ambiente è agibile: dentro si notano bene gli incassi per le sepolture.
Intorno a queste tombe noto una fossa rettangolare nel terreno ed una nicchia verticale, sulla parete.
Cerco ancora ma non trovo nulla ma anche qui è grande il dubbio che ci sia dell’altro, molto nascosto o sotterrato.

Sulla via del ritorno trovo un altro grande grottone, è stato pesantemente rimaneggiato ma anche qui si nota una colonna centrale e dei grandi loculi sulle pareti.

Me ne torno stanco ma soddisfatto, penso che questa è una piccola-grande giornata che ricorderò a lungo.

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