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La cripta si presenta oggi al visitatore come un tesoro nascosto nel sottosuolo, che si può sbirciare da un buco del terreno.

E’ un’immagine di tipo fiabesco, quella che si manifesta a poco a poco avvicinandosi, un quadro che solo l’immaginazione più sognatrice potrebbe dipingere … ed invece è reale.

Sulla storia di questo luogo esistono poche notizie certe e molte ipotesi.

Tutto sembra ruotare attorno ad un monastero Benedettino fondato poco dopo l’anno mille (XI sec) e passato successivamente ai Cistercensi che lo utilizzarono come struttura agricola.

La terza fase vede gli eremiti dell’ordine Agostiniano prenderne possesso e costruire vicino al monastero una grande aula capitolare, oggi quasi completamente crollata.

La cripta, di pianta rettangolare si presenta interrata di alcuni metri, orientata est-ovest e con un’abside circolare, all’interno quattro colonne suddividono lo spazio in tre navate, coperte da ampie volte a crociera.

Le decorazioni, se pur consumate dai secoli, permettono di distinguere motivi animali, vegetali e geometrici ma, soprattutto, testimoniano ancora oggi una notevole cura dei dettagli che rende questa scultura medievale su pietra un esempio di primissimo piano nel suo genere.
Di sicuro a realizzarla furono maestranze di grande perizia ed esperienza e chi richiese il loro intervento doveva avere notevoli finanze.

Sempre nella cripta sono rilevabili tre monofore (sulle pareti dell’abside), questo particolare porta alcuni ad ipotizzare che originariamente l’ambiente non era interrato.
Tuttavia ci sono vari esempi di ambienti simili che sono sempre stati ipogei e che presentato finestre ‘cieche‘ dello stesso tipo.

Comunque sia, del complesso monastico non rimane nulla di visibile in superficie: secondo alcuni sarebbe completamente crollato e giace quindi interrato, ipotesi che però mi lascia qualche dubbio: di edifici antichi crollati ne ho visti molti ed il materiale di risulta è solitamente ben visibile e numeroso, qui, a parte alcuni piccoli cumuli di sassi e qualche base di muri nel terreno, non si nota molto altro.
Certo è possibile che dopo il crollo il materiale sia stato asportato in momenti diversi e riutilizzato altrove.

Di sicuro c’è che il luogo perse importanza e frequentazione in quanto nelle epoche successive al sec. XIV non ve ne è più menzione nei documenti ecclesiastici della zona.

L’Aula capitolare Gotica viene datata al XIII°-XIV° secolo, di grandi dimensioni, ha struttura rettangolare orientata nord-sud e di essa rimangono solo le mura perimetrali, gli unici elementi oggi rilevabili sono le semplici ma molto eleganti grandi finestre a monofora con arco a sesto acuto.

Durante la nostra visita, nelle tarde ore del pomeriggio di una calda giornata estiva, il posto oltre alla fiabesca bellezza ci ha trasmesso anche un grande senso di pace e tranquillità, un vero e proprio ‘altrove‘, distante in maniera indefinita da tutte le realtà circostanti.
L’ultima immagine che conservo di questo luogo è un tenue ma caldo raggio di sole che al tramonto riesce, sorprendentemente, a penetrare ancora tra le antiche colonne.

La cripta si trova in provincia di Grosseto all’interno di una proprietà privata alla quale va tutta la nostra gratitudine per averci permesso l’accesso e fornito moltissime informazioni.

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