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Ho trovato questi colombari per caso, non immaginavo ci potessero essere dei colombari in quel punto, anzi inizialmente ho visto solo degli ingressi ad ambienti rupestri, solo entrando ho capito cosa fossero, il tutto con una discreta dose di meraviglia.

I primi due ambienti sono raggiungibili tramite strette scalette scolpite nel tufo, una va a sinistra e l’altra a destra.
Le felci cresciute sugli scalini erano li a testimoniare che il luogo non era frequentato da lungo tempo.

Il primo ambiente presenta, nella parte più interna, addossati alle pareti laterali e di fondo e ricavati a risparmio nel tufo, dei bassi ripiani rettangolari che potrebbero essere stati dei letti di sepoltura, nel caso questo ambiente sia nato come tomba.
Questi elementi risultano scavati con più cura rispetto al resto dell’ambiente che presenta invece una rifinitura piuttosto grezza e questo potrebbe essere un indizio riguardo all’ipotesi della tomba, del resto la zona è ricca di sepolture etrusche.

Il secondo ambiente ha una accesso stretto con degli scalini che scendono in maniera ripida, l’interno l’ho trovato pieno di acqua che evidentemente si accumula senza riuscire a defluire.
Il tetto di questo secondo colombario è rifinito a doppio spiovente.

In entrambi gli ambienti le “finestre” furono ristrette, in epoca imprecisata, tramite dei blocchi di tufo murati, si direbbe che questo sia avvenuto nella fase di utilizzo più recente, dove gli ambienti non erano più usati come colombari, ma piuttosto come ripari e quindi le finestre furono ridotte per far entrare meno il freddo.

Terminata la visita di questi ambienti ho ripreso il mio percorso e dopo poco ho dal basso individuato un altro punto promettente.
Salendo sopra la terrazza naturale, ho trovato altre due “finestrelle” che si aprono nella parete di tufo. Anche qui, curiosando dentro, si scopre che si tratta di un colombario.

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