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Durante il periodo della loro presenza a Orvieto (sex. XII-XIV)  i templari arrivarono ad avere numerosi possedimenti sia in città che nel territorio circostante.
Sulla rupe erano presenti i palazzi dedicati alle attività direttive, commerciali e finanziarie: in via ‘loggia dei mercanti’ e via ‘della commenda’ mentre nelle campagne erano dislocati gli insediamenti produttivi fortificati (il principale fu quello del Pleberium di Bardano) e le torri di avvistamento, in tutto se ne contavano una decina, tra esse la ‘torre della fame‘.
Numerose anche le chiese, tra le quali va ricordata quella di Santa Maria del Piano / San Marco.
Oggi molti di questi luoghi sono privati e ristrutturati altri, invece, semi abbandonati e allo stato di rudere.

La casa-forte di Torre Volpina costituiva l’avamposto verso Nord sulla valle del Paglia. Eretta in posizione panoramica si presenta oggi in stato di rudere, essendo crollata quasi interamente.
Nelle poche mura rimanenti si notano numerosi interventi di ricostruzione, avvenuti chissà quando e con l’impiego di materiali diversi,  per cui non è chiaro quanto di originale sia ancora visibile, ad esempio si nota un contrafforte che – nascosto dalla vegetazione – potrebbe effettivamente appartenere all’iniziale costruzione templare.
Nelle immediate vicinanze di Torre Volpina è presente un secondo edificio, anch’esso in avanzato stato di crollo. Non è chiaro però se anche questo facesse parte dell’insediamento templare originale o se sia solamente un’abitazione costruita successivamente riutilizzando i materiali recuperati.

 

 

La Torre del Sartorio è posta non lontano dalla chiesa di Santa Maria del Piano e resiste ancora oggi, quasi miracolosamente, in piedi considerato che l’abitazione moderna che era stata eretta addossata ha subito vari crolli negli  ultimi anni. Osservandola è inevitabile apprezzare quel look nostalgico di autentico edificio medievale anche perché qui molti materiali della costruzione sono ancora quelli originali.
Ma non resta molto da vedere, l’ambiente alla base della torre non presenta particolarità se non per quell’aria di antico che deriva dallo stato di oblio, va apprezzato un bel passaggio ad arco, che doveva mettere in comunicazione due ambienti diversi.
Riguardando le foto di Torre del Sartorio, si nota che la luce del tramonto ha creato un piacevole gioco di ombre, proiettando sulla parete una croce, il simbolo dei templari… sarà un caso?

 

La chiesa di Santa Maria del Piano detta volgarmente ‘di San Marco‘ si incontrava, una volta usciti dalla città, sulla strada verso il Pleberium di Bardano sulla sponda del torrente Romealla e vicina alla torre del Sartorio. L’edificio religioso a navata unica rettangolare aveva probabilmente copertura lignea,  rivolto verso est e dotato di una cripta, è stato presumibilmente eretto nel XII secolo attorno al 1135-1157.
Da notare che in entrambi gli stipiti della porta d’ingresso sono incise le croci patenti templari.
Sul lato destro è ancora leggibile un’iscrizione dedicata Baldovino II Re di Gerusalemme MUTIO MIS / E MEIO SUORUM / FRANCI. PITTO / BALDOVIN.
Da notare – nel portale – alcuni elementi di recupero in travertino, di chiara epoca romana. Sulle pareti laterali si notano le finestre monofore, strette e ingentilite da cornici.
Sempre su un lato è ben visibile sull’architrave di un ingresso, la scritta, non antica, SANCTO MARCHO.
Santa Maria del Piano oggi è adibita a magazzino e in pessimo stato di cura.

 

 

Il Pleberium di Bardano con la casa-forte che domina dall’alto tutta la valle, era il punto di riferimento dei possedimenti extraurbani, le attività che si volgevano nelle campagne erano le coltivazioni, la lavorazione della canapa e del lino, la sartoria, l’allevamento e la macellazione delle carni, la pesca e l’allevamento ittico, grazie al fiume Paglia poco distante (toponimi ‘peschiera‘ e pissina/piscina sono tutt’oggi presenti).
L’altopiano, posto lungo la via Cassia, era stato precedentemente un insediamento etrusco, i templari vi costruirono questo edificio (composto da un torrione e da altri ambienti addossati e su più piani, con caserma e sala capitolare) e altri grandi edifici con refettori e alloggi,  a supporto delle attività produttive e con servizi sia per i propri adepti che per pellegrini  e viandanti di passaggio.

Sui templari vedere anche: Santa maria in capita

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