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Della chiesa di San Martino, immersa in un delizioso bosco, rimangono parti delle mura perimetrali e un suggestivo campanile, che da solo conferisce al luogo un aspetto ‘perduto‘ e ‘fiabesco‘.
Sulla data di fondazione dell’edificio ci sono delle ipotesi che spaziano dal IV al VIII secolo mentre i primi documenti certi, attestanti l’elezione di un rettore da dedicare a questo luogo di culto, risalgono al 1300 circa.
I ruderi attualmente visibili sono datati al XVII-XVIII secolo, su impianto medievale.

Le ultime fasi di frequentazione risalgono alla fine del XVIII sec. poi, probabilmente per il fatto di trovarsi isolato in una zona già di per sè poco popolata, il luogo conobbe un definitivo abbandono.

Gran parte del fascino del luogo è dato dal caratteristico campanile che gareggia in altezza con gli alberi circostanti,  a ogni modo visitare oggi i ruderi della chiesa di San Martino è una piacevole esperienza d’immersione nella natura, nella tranquillità e nel passato.

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