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In una zona di campagna, dopo aver constatato che la parete di tufo che mi incuriosiva era inavvicinabile a causa di metri di rovi, decisi di dare un’occhiata ai terreni intorno, ma con poca convinzione.
Seguendo una stradina notai una nicchia su di un masso, di sicura origine artificiale la nicchia era curiosa a vedersi ma singola, senza null’altro intorno e non fu quindi sufficiente a convincermi: continuavo a pensare che non avrei trovato nulla.
Mi sbagliavo.

Tornai indietro e mi misi a percorre il perimetro di un altopiano che risulta rialzato leggermente rispetto ai campi circostanti.
Da qui sopra notai, su un declivio, delle lamiere crollate su sé stesse. Sapevo che poteva essere un indizio: spesso questi ripari per gli animali vengono costruiti in corrispondenza di grotte.
Scesi la piccola scarpata e passando sotto alle lamiere la mia intuizione fu confermata: trovai 2 piccoli ambienti rupestri.
Nonostante il tufo molto consumato dal tempo e dalla frequentazione si distinguevano chiaramente quelle che sembravano delle sepolture ad arcosolio.

A questo punto cominciai a pensare che ci poteva essere dell’altro, seguii e controllai tutto il lungo costone che ospita queste grotte ma niente: non ne trovai altre.
Fin qui ero sul lato del pianoro rivolto a Ovest.
Decisi di controllare anche il lato rivolto a Sud ed è qui che trovai, con molta sorpresa, 3 gruppi di grandi grotte.

La prima grotta è suddivisa in 2 ambienti tramite una parete risparmiata durante lo scavo.
Si distinguono: una bella croce con Golgota scolpita in prossimità dell’ingresso, delle fosse rettangolari sul pavimento, qualche nicchia, un inizio di scavo di quello che ha le sembianze di un cunicolo ogivale, una consunta ‘mangiatoia‘ sulla parete di fondo, una piccola vasca ricavata in un masso che ora giace abbandonato per terra.
Osservando bene la ‘mangiatoia‘ si nota che è stata ricavata (o approfondita) tramite uno scavo successivo rispetto al resto della grotta e che per picconare furono usate 2 punte diverse: una piuttosto larga, l’altra molto più sottile.

La seconda grotta, anch’essa suddivisa in 2 ambienti, non presenta particolarità se non un accenno di scavo di un cunicolo (?) che fu abbozzato in entrambi gli ambienti, come a volerli mettere in comunicazione, ma il passaggio non fu mai completato.

La terza grotta è invece diversa dalle altre. Intanto risulta franata in vari punti ed è molto più consunta a causa della roccia che in questo punto è leggermente più friabile.
Quello che la caratterizza è una sequenza di piccole nicchie scavate lungo le pareti e che hanno forme e dimensioni simili ma non identiche tra loro.

Terminata l’ispezione delle grotte mi sono convinto che a questo insieme di ipogei si arrivava da sopra, tramite la stradina che passava davanti alla prima nicchia che ho trovato (e che appunto non era lì per caso) e, dopo un tornante, arrivava alle grotte.

Quale sia la storia di questo luogo è difficile a dirsi, non è nemmeno chiaro se i primi piccoli ambienti che ho trovato e il secondo insieme di grotte siano coevi visto l’orientamento diverso e il distanziamento che li separa.
Le fosse sul pavimento e le nicchie nelle pareti potrebbero far pensare a delle sepolture (per vasi cinerari quelle più piccole), mentre il sasso scavato potrebbe ricordare un’acquasantiera il che, unito alla croce sulla parete potrebbe suggerire che il posto sia stato usato come chiesa rupestre oppure frequentato da qualche eremita, ma sono tutte speculazioni.

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