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Un ‘Ponte Sodo‘ si viene a creare quando un corso d’acqua, per un tratto, scorre sotto terra, scavando quindi una galleria, per poi fuoriuscire di nuovo all’esterno.
Si viene così a formare un arco di terreno solido (sodo)  che, volendo, è percorribile come fosse un ponte e che permette di scavalcare il torrente.

Inverno 2021, parcheggio l’auto alla fine di una carrareccia e mi avvio a piedi. All’inizio della camminata passo sopra a un ponticello, con un torrente sottostante e proseguo per andare a vedere una zona dove non ero mai stato.
Qualche ora dopo sono di ritorno, avvicinandomi al ponticello già visto all’andata, mi si accende in testa come una ‘spia‘: c’è qualcosa che non torna.

Perché, mi chiedo, se dal lato sinistro è evidente il letto del fosso e una staccionata che evita di cadere di sotto, dal lato destro non c’è nessun fosso e a vista d’occhio si vede solo terreno?
Mi viene il dubbio che quello che io ho creduto essere un fosso sia in realtà solo un avvallamento del terreno, questo spiegherebbe perché dall’altro lato non prosegue.
Mi avvicino allora al bordo del fosso, tra la vegetazione, per verificare come stanno le cose e, dopo un paio di osservazioni, appare evidente che il fosso c’è: è molto profondo e ripido e dentro ci scorre un piccolo corso d’acqua.
Purtroppo, per quanti tentativi faccio, rimane nascosto il punto preciso dove il corso d’acqua si infila sotto terra.
Ma perché dalla parte opposta (rispetto al ponticello) non prosegue?
Mentre guido sulla strada del ritorno comincio a fare ragionamenti e ipotesi.

– Qualche giorno dopo torno sul posto per vedere se si riesce a scoprire se e dove, il corso d’acqua esce di nuovo allo scoperto.
Più a valle individuo un gruppo di alberi e di vegetazione più fitta rispetto alla zona circostante: è un buon candidato.
Curiosando tra alberi e cespugli, ben presto, vedo che c’è un profondo e stretto affossamento del terreno, che poi avrò modo di vedere, prosegue verso valle.
A questo punto è chiaro che il corso d’acqua esce di nuovo allo scoperto.
Anche qui rimane incredibilmente nascosto alla vista il punto preciso dove il corso d’acqua fuoriesce alla luce del sole.
L’emozione è però grande perché capisco che c’è sicuramente una galleria ma ancora non so se è raggiungibile, percorribile e che dimensioni possa avere.

Nei giorni seguenti, ormai sicuro di aver ‘scoperto‘ un ponte sodo di cui non ho mai sentito parlare, il dubbio più grande che mi perseguita è se questa galleria sia opera unicamente dalla natura o ci possa essere, in qualche modo, la mano dell’uomo.
Il secondo dubbio, ma è quasi una certezza, è che la galleria possa essere molto alta, questa considerazione è suggerita dall’aver osservato bene le dimensioni e la profondità del fosso.

– Terza uscita, questa volta mi porto dietro un minimo di attrezzatura di sicurezza per provare a scendere nel letto del torrente.
Dopo avere individuato un punto meno ripido degli altri, inizio a scendere.
Arrivato dentro al corso d’acqua penso che la prima incognita è superata (si riesce a scendere) ora devo solo percorrere il letto del torrente e…. vedere cosa c’è.
Il paesaggio è piuttosto selvaggio: il torrente è invaso da alberi caduti, vegetazione, fango e massi scivolosi ma si riesce a proseguire senza ostacoli insormontabili.
Mentre cammino noto che il corso d’acqua non è lineare, fa delle anse e le alte pareti – a tratti verticali – non mi permettono di capire quanto manca né di vedere in lontananza se c’è quello che cerco.

É così che poi arriva tutto all’improvviso, una sorpresa dopo l’altra:
la prima cosa che vedo è la galleria che appare immediatamente come molto alta, questo lo avevo ipotizzato ma trovarmela davanti causa comunque un certo stupore.
Subito dopo vedo che in alto, sulle pareti della galleria fu ricavato un colombario, si vedono chiaramente le cellette per i piccioni.
Questa é una caratteristica che non avevo mai visto altrove e che mi stupisce ancora di più.
La parte alta della galleria è chiusa da un’opera in muratura, sorretta da un arco, che serviva per ‘chiudere’ la parete di fondo del colombario dal resto della galleria.
Questo mi conferma che i nostri antenati utilizzarono questo luogo ma non mi dice ancora granché su come il tutto abbia assunto queste forme e dimensioni.
Osservando la parte in alto della galleria (la volta) noto subito che c’è la traccia di uno scavo lineare: avendo visto altre volte opere simili non c’è dubbio che si tratta di un cunicolo artificiale, di quelli stretti e alti (di forma ogivale) che venivano scavati in passato per regimentare i corsi d’acqua.
Lo stupore è veramente tanto.
Il video dei momenti in cui raggiungo la galleria l’ho pubblicato in quei giorni sul mio profilo facebook e tradisce una certa emozione e sorpresa, è visibile a questo link.

Percorrendo la galleria ho ulteriore conferma del cunicolo che venne scavato lassù in alto: è costituito da due distinti tratti rettilinei, che seguivano direttrici diverse, a un certo punto i due tratti si uniscono, segno che o fu cambiata direzione oppure ci furono due gruppi di scavo non ben allineati ma che comunque riuscirono a incontrarsi.
Dentro la galleria si può notare che l’acqua ha incontrato un terreno alluvionale molto friabile il che spiega perché un corso d’acqua tutto sommato modesto, abbia potuto durante i millenni scavare così tanto in profondità.
Arrivato in fondo si vede di nuovo la luce del sole, quello è il punto dove il torrente si infila sotto terra.

– A questo punto però ci sono diverse domande da porsi –

É evidente che l’acqua si è infilata sotto terra, in epoca geologica, con un processo naturale.
Tra le tante ipotesi che avevo fatto c’era quella che il fosso avesse sempre scorso alla luce del sole e che fosse stato poi interrato dall’uomo e fatto scorrere dentro al cunicolo artificiale.
Ma questa ipotesi è incompatibile con due osservazioni: 1) il terreno che l’acqua ha scavato è alluvionale, non di riporto (si notano i vari strati geologici) e 2) non avrebbe avuto molto senso scavare un cunicolo in terreno di riporto soprattutto perché, probabilmente, crollerebbe.
Abbiamo quindi un corso d’acqua che decine di millenni fa si infila sotto terra e fuoriesce più avanti, creando un Ponte Sodo o, meglio, una galleria.
Col passare dei millenni l’erosione dell’acqua fa diventare il fosso sempre più profondo, così come lo vediamo oggi.

A cosa è servito scavare un cunicolo artificiale?
La mia ipotesi è che, in epoca imprecisata, l’ingresso della galleria sia stato sbarrato da un’opera in muratura, al fine di accumulare l’acqua del torrente.
Quando l’acqua raggiungeva un certo livello era necessario farla scorrere a valle, per questo fu costruito il cunicolo.
Tuttavia, come spesso succede, anche se incanalata l’acqua continuò a scavare verso il basso finché inevitabilmente raggiunse, di nuovo, il livello della galleria naturale sottostante.
In una seconda fase, dopo un presumibile abbandono dell’opera e quindi senza manutenzione, in occasione di forti piene lo sbarramento è stato completamente demolito dalla forza dell’acqua (non ne ho visto traccia ma i detriti che occupano quel punto sono molti andrebbe controllato meglio).
La mia ipotesi si basa sul fatto che anche in altri fossi non lontani ho trovato rovine d’imponenti sbarramenti in muratura e anche di essi la parte centrale risulta demolita dalle acque nel corso del tempo.

Di che epoca sono il colombario e il cunicolo/sbarramento?
Il colombario occupa la porzione alta della galleria, la stessa dove fu costruito il cunicolo, si direbbe quindi che il colombario fu costruito in epoca successiva ovvero quando ormai il cunicolo era stato eroso dalle acque.
I colombari per l’allevamento dei piccioni furono molto utilizzati nel tardo medioevo, l’opera di sbarramento potrebbe essere antecedente, forse risalente al XII sec. se è, come penso, di pertinenza a un avamposto fortificato non lontano, di cui restano solo poche tracce di mura.

Riguardo al colombario: fu costruito sfruttando le due pareti laterali della galleria, ricavandoci le cellette; per chiudere la parete di fondo fu costruito, come detto, un muro in pietra sorretto da un arco, mentre il ‘pavimento‘ fu creato ponendo, tra una parete e l’altra, dei grossi tronchi di legno. Di questi tronchi ne rimane ancora uno, miracolosamente in posizione, è visibile nelle foto.
Di lato al colombario è presente un’altra grotta che dava accesso allo stesso, attualmente non è raggiungibile, da quello che ho visto anche questo ambiente presenta le cellette per i piccioni.

 

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