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Parlando di questo ipogeo bisogna prima inquadrare la situazione: lungo una modesta scarpata, nei pressi di un corso d’acqua minore, percorrendo un sentiero si notano attualmente 3 grotte, credo ce ne fosse anche una quarta poi crollata.

Le grotte non presentano caratteristiche particolari, sono di grandi dimensioni, ad ambiente unico e con l’accesso a tutta larghezza.

L’unica cosa da notare è che, nella grotta che indicherò con n.2, si apre in basso – al livello di calpestio – uno stretto passaggio.

Qualcosa di simile si nota lungo il sentiero che fronteggia le grotte: si nota un ‘buco‘ … come una grossa tana di animale ma, guardando dentro, sembra effettivamente proseguire allargandosi.

Viene il dubbio che ci sia un collegamento sotterraneo tra i due passaggi.

Per verificare la cosa un bel giorno, con il mio amico Pierfrancesco ci siamo infilati nel passaggio che si apre nella grotta n.2 e ci siamo ritrovati in degli ambienti ipogei.

La prima stanza è grossomodo quadrata e da essa, tramite un breve passaggio, si accede a una seconda stanza più grande e anch’essa squadrata.
Qui si vedono due passaggi speculari, percorrendoli si scopre che pochi metri dopo si uniscono di nuovo, quindi siamo di fronte a una grande colonna centrale alla quale si gira intorno.

Dietro la colonna filtra della luce dall’esterno, capiamo quindi che siamo di fronte al ‘buco‘ che si vedeva dal sentiero, questo era sicuramente un altro ingresso solo che ora è molto interrato.

C’è da fare alcune considerazioni:
Gli ambienti sono scavati con buona precisione e geometria ma le pareti sono spoglie: a eccezione di qualche nicchietta usata sicuramente per delle candele o lucerne non c’è assolutamente nessun altro elemento.
Non ci sono ripiani, mangiatoie, attaccaglie, nicchie, nulla ….
Anche sul pavimento stessa cosa: nessun utensile, né legname, paglia.. nulla di nulla. Come se questi ambienti non siano mai stati utilizzati.
C’è da dire che, al contrario, le altre grotte circostanti presentano i tipi segni di riutilizzo come ricoveri per persone, animali e per rimessa di utensili agricoli.

Un’altra cosa che si nota è che, per terra, è presente il cumulo dei detriti risultanti dallo scavo che ha permesso di aprire il passaggio che dalla grotta n.2 conduce nell’ipogeo.
Il mucchio di detriti è lì da chissà quanto tempo, non è mai stato rimosso.

La cosa particolare, riguardo questo passaggio è che dalla stanza, si dirama un cunicolo ben scavato e di dimensioni analoghe agli altri presenti ma poi questo cunicolo ha ‘sfondato‘ la parete ed ha raggiunto la grotta n.2, forse per errore o forse è solo un lavoro non terminato.
C’è da dire che l’ipogeo è a una quota leggermente inferiore rispetto alla grotta n.2, forse questo aspetto non è stato ben calcolato ma poteva essere comunque aggirato ricavando degli scalini,
invece il lavoro è stato interrotto.

Tornando all’ingresso sul sentiero, si nota da un lato una nicchia e dal lato opposto sembra proprio ci fosse un passaggio ma è molto interrato, potrebbe essere stata una congiunzione con la grotta #3 che risulta franata.

Le certezze sono quindi che l’ipogeo risulta scavato con precisione ma, forse, mai utilizzato.
E’ strano anche che entrando dal sentiero ci si trova davanti la colonna centrale, quindi l’ingresso era, in un certo modo, indiretto, questo potrebbe indicare che si voleva utilizzare l’ipogeo come una cantina.
La colonna centrale poteva servire a isolare l’ipogeo dall’esterno (nei mesi caldi) e quindi a renderlo più fresco.
Resta poi il problema dello ‘sfondamento’ verso la grotta #2 di cui non è chiaro lo scopo.

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