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Non resta molto di questa fortificazione ma quello che rimane è piuttosto suggestivo.
Un primo insieme di ambienti è costituito da sotterranei, in parte franati.
Accedendo a quella che si presenta come una voragine, piena di detriti, non sfugge che sulle pareti dell’ambiente che fu, sono visibili, allineate una dopo l’altra, delle nicchie.
Gli ambienti sono divisi da archi costruiti con mattoni che hanno resisto al crollo, ma sul fatto che siano antichi ho parecchi dubbi.

Il tutto si fa più interessante entrando nell’unico ambiente rimasto integro, si tratta di una grande stanza sotterranea che, probabilmente, comunicava con un quarto ambiente anch’esso crollato.
In questo ipogeo le nicchie presenti sui lati sono molto suggestive, la realizzazione è migliore perchè qui il tufo è più compatto, negli ambienti precedenti era molto più friabile.
Inoltre si notano diverse croci incise e concentrate in un punto preciso.
Guardando con attenzione risulta evidente che l’arcata in mattoni ha occluso delle nicchie, questo sta a significare che l’arcata stessa è stata aggiunta successivamente.

Uscendo all’aperto ed aggirandosi nel boschetto circostante, oltre a vari conci visibili sparsi nel terreno (testimonianza del crollo di altre strutture) appaiono, inattesi, degli ambienti ipogei.
Si tratta di una piccola serie di grotte e nicchie scavate direttamente nel terreno, la presenza di finestrelle, una cappa per il caminetto e vani nelle pareti fa supporre che si possa essere trattato di abitazioni o ricoveri, appunto, in grotta.

Proseguendo oltre, non sembrano esserci più segni di frequentazione umana, solo il bosco ed un torrente.
Ma ad un certo punto, seguendo una stradina che scende nella valle, notiamo dei frammenti di tegole e mattoni, prima uno, due, poi altri, sembrano un po troppo numerosi per essere li per caso.
Controllando anche nel terreno di lato alla stradina (una sorta di stratigrafia) si nota un buona concentrazione di questi frammenti misti a terra di riporto.
Pensiamo immediatamente che si tratti di materiale derivante da un crollo, siccome siamo scesi parecchio di quota è chiaro che ci doveva essere qualcosa più in alto.
Un successivo sopralluogo ci darà la risposta, troviamo infatti, sul proseguio del pianoro, in alto ma a qualche centinaio di metri da quanto visto in precedenza, dei tratti di mura, questi sono antichi: probabilmente medievali.
Quel poco che resta visibile permette di stabilire che anche qui c’era una fortificazione, anzi probabilmente era questo il nucleo principale perchè più grande dell’altro e perchè qui si notano anche due grandi fossati difensivi. Non si riescono però a distinguere nè ambienti interni nè altre caratteristiche. E’ tutto crollato e ricoperto dalla vegetazione.

Un altro luogo del cuore, cercato a lungo e finalmente scoperto passo dopo passo, un posto di cui quello che rimane visibile può sembrare poco ad alcuni e molto ad altri, noi siamo tra gli ‘altri’.

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