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Un insieme di ambienti rupestri, anche molto antichi, adiacenti uno all’altro che si presentano in gran parte franati e quindi all’aperto; di essi oggi si possono osservare solo delle porzioni ovvero quelle che erano le zone più interne: la parete di fondo e parte di quelle laterali, poco degli ambienti, dei soffitti e nulla degli ingressi e delle pareti che chiudevano frontalmente.

Tuttavia il luogo mi si è aperto davanti agli occhi in maniera sorprendente perché rivela tantissimi particolari da osservare, capire e studiare.

Un posto indifeso ma, per miracolo, rimasto lontano dai raid degli escursionisti mordi-fotografa-fuggi.
Un luogo che racconta, in silenzio, un passato dimenticato ma ancora vivo.

Per questo, come per altri posti, non ha senso parlare di “scoperta” perché non lo è, ma ciò non toglie che conoscerlo è stata sicuramente una delle più belle esperienze che mi sia capitata di fare.
Scoprire che esistono ancora posti come questo ti sorprende, ti meraviglia e ti ripaga … sicuramente un giorno da ricordare.

Il PRIMO AMBIENTE doveva avere una copertura a volta, nel punto più profondo era stato ricavato un piccolo altare scavato nel tufo.
Ma è quello che resta delle pareti e delle volte che stupisce perché, osservando, anche se estremamente consumati dal tempo, sono ancora visibili intonaci ed affreschi.
In particolare si notano motivi geometrici ed almeno due figure di santi (si distinguono benissimo le aureole).
In un angolo, sopra le figure, si nota chiaramente la lettera “S“.
I motivi ornamentali sono eleganti, colorati e ben rifiniti, l’aspetto di questo riservato luogo rupestre doveva essere qualcosa di prezioso che possiamo solo tentare (a fatica) di immaginare.
Ci vorrebbe un occhio molto esperto per capirne di più, gli affreschi potrebbero forse risalire al XIII – XIV secolo.
Io li osservo in silenzio.

 

Il SECONDO AMBIENTE è anch’esso, sicuramente, un luogo sacro, c’è infatti un altare centrale scavato nella parete di fondo e sormontato da una piccola volta come a formare una minuta cappella.
Ma è il resto della volta che stupisce, occupato da una grande croce in rilievo, anche se una metà di essa non è più visibile perché crollata, quello che rimane è qualcosa di importante e maestoso e la parte mancante ci da un’idea di quanto doveva essere profondo questo ambiente.
Alla zona dell’altare si accedeva tramite dei semplici scalini scavati nel tufo, su quel che resta del pavimento sono presenti delle fosse squadrate, probabilmente ospitavano delle sepolture.

Sulle pareti si osservano delle eleganti nicchie quadrangolari, affiancate, come cornici che potevano contenere qualcosa oppure si tratta di sedili.
Più in basso, al livello del calpestio di terra attuale, si aprono numerose nicchie ad arcosolio, forse per sepolture.
E’ comunque difficile oggi capire se ci siano altri livelli sotto al terreno, tuttavia vari particolari fanno ritenere che l’insediamento potrebbe essere molto più antico degli affreschi medievali e
riferibile quindi ad una fase iniziale della cristianizzazione.

 

Il TERZO AMBIENTE è quel che resta di una grande grotta che fu successivamente adibita a colombario e questo, purtroppo, distrusse la conformazione originale.
Si notano però 3 nicchie che sono (si direbbe) precedenti allo scavo del colombario e una parte di intonaco che ancora rimane su di una parete in alto.

 

Il QUARTO AMBIENTE si trova ad un livello più basso ed oggi è una grotta semplice, senza particolari elementi, ma che si conserva integra: ha un solo ingresso ed una elegante finestra, questa poteva essere un’abitazione, un luogo di vita quotidiana.
Di fianco all’ingresso c’è un cunicolo ogivale, stretto ed alto, di una tipologia molto usata in epoca etrusca.

Va detto che nella parete, oltre a questi ambienti, si aprono anche altre nicchie e grotticelle, più o meno grandi ma non profonde.

Una lettura univoca del posto non è possibile perché è chiaro che la frequentazione è durata secoli, anzi: millenni.
E’ molto probabile, infatti, che questo luogo sia stato inizialmente un insieme di tombe etrusche (in quel contesto il cunicolo poteva avere una funzione simbolica) tombe che poi vennero completamente modificate e riutilizzate, forse a partire dai primi secoli dopo Cristo, come primitivo luogo di culto.
Ma la frequentazione è durata perlomeno fino al pieno medioevo come starebbero a testimoniare gli affreschi rupestri che però andrebbero datati (se possibile) con precisione.

One Comment

  1. Barbara Bottacchiari

    Articolo molto molto interessante! Bella ricerca, Andrea. Barbara

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